Passa ai contenuti principali

 


L'Allenatore che Viene dal Rugby: Incontro con Manuel Dallan

Ciao a tutti,

questa settimana sono entusiasta di annunciarvi un appuntamento speciale su Dott. Coach! Venerdì sera, su Rete Radio Azzurra, avremo come ospite Manuel Dallan, un ex giocatore di rugby che ha dedicato la sua vita a crescere come allenatore e formatore.

Manuel ha avuto una carriera straordinaria nel rugby, giocando 155 volte per la Benetton Treviso e contribuendo a conquistare 7 scudetti per il club. Ha rappresentato l'Italia in competizioni internazionali di prestigio, giocando nel mondiale in Australia e partecipando al Sei Nazioni, dove ha vissuto il memorabile momento della vittoria contro la Scozia.

Dopo aver smesso di giocare nel 2011, il viaggio di Manuel non si è fermato. Ha continuato a crescere, frequentando corsi di formazione per allenatori, corsi di primo soccorso con uso del defibrillatore, corsi per personal trainer e programmazione neurolinguistica (PNL). Arrivato a Merano, ha fondato un piccolo club, allenando bambini dai 6 ai 13 anni e avviando numerosi progetti sportivi in molte scuole dell’Alto Adige.

Uno dei progetti più significativi è il progetto di prevenzione del bullismo, "Train Friends", in collaborazione con la scuola alberghiera Cesare Ritz di Merano. Manuel ha lavorato con ragazzi di scuole superiori, compresi quelli che trovavano la scuola una perdita di tempo. Ha aiutato tutti a scoprire il piacere della crescita collettiva attraverso il rugby, un gioco che facilita il contatto fisico e la connessione emotiva.

Nel 2022 e 2023, Manuel ha portato avanti progetti presso l’Istituto Galilei di Bolzano, dove ha aiutato i ragazzi a riconnettersi con se stessi e con gli altri dopo la pandemia. Attraverso il rugby, i ragazzi affrontano le paure di mettersi in gioco e di fare brutta figura, imparando a connettersi fisicamente ed emotivamente con i compagni di classe.

Manuel trova soddisfazione nel gestire situazioni difficili, perché gli permettono di esplorare lati di sé che non conosceva. Affrontare ragazzi con cattive abitudini relazionali e riuscire a costruire una piccola relazione di fiducia è per lui gratificante e formativo. La sua missione è crescere continuamente per trasmettere le sue conoscenze a chiunque incontri nel suo percorso di educatore.

Per Manuel, il rugby non è solo uno sport, ma una filosofia di vita. Condiziona ogni momento della giornata e porta a un ottimismo cronico. Le amicizie nate sul campo da gioco creano legami profondi e duraturi. Come allenatore, Manuel continua la sua crescita insieme ai bambini, scoprendo che tutti possono diventare buoni giocatori di rugby se guidati correttamente.

L'allenatore deve essere un mediatore tra i valori del rugby e i ragazzi, semplificando le complessità del gioco in messaggi facilmente comprensibili. Conoscere i ragazzi è fondamentale: per insegnare il rugby a Mattia, bisogna conoscere sia il rugby che Mattia.

Le sinapsi, la rete di comunicazione del nostro sistema nervoso, sono essenziali per trasmettere i "messaggi rugby". Il compito dell'allenatore è allenare il cervello dei bambini a trasformare questi messaggi in movimento. Quanto è allenato il cervello dell'allenatore a mediare i messaggi verso il bambino?

Non perdetevi questa puntata speciale di Dott. Coach, venerdì sera su Rete Radio Azzurra, per scoprire di più su Manuel Dallan e il suo incredibile lavoro. E dopo la trasmissione, unitevi a noi sul blog per discutere e condividere le vostre riflessioni.

Loris Bonomi

Intervento della Psicologa

Lo sport è cruciale per lo sviluppo dei giovani, offrendo benefici fisici, psicologici e sociali. Attraverso lo sport, i ragazzi apprendono valori essenziali come rispetto, disciplina, perseveranza e lavoro di squadra. Questi valori formano il carattere e favoriscono la crescita emotiva. Gli allenatori giocano un ruolo vitale, fungendo da mentori e modelli di comportamento positivo. Creare un ambiente sportivo inclusivo e rispettoso aiuta i ragazzi a sviluppare autostima e relazioni di fiducia. In sintesi, lo sport non è solo attività fisica, ma una scuola di vita che prepara i giovani ad affrontare le sfide con forza e determinazione.

Dottoressa Iani Clementina : Team Camminando con un coach

www.camminandoconuncoach.it

www.manueldallan.it

Post popolari in questo blog

  Incontro Radiofonico con Gabriella Provenzano e i "Pazzi di Rugby" Sono entusiasta di annunciarvi che venerdì sera, 7 giugno 2024, nel mio programma "Dott.Coach", avrò l'onore di condurre una speciale trasmissione radiofonica sulla Psicologia Positiva e sull’energia positiva dell’amore. In questa occasione, avrò il privilegio di parlare con Gabriella Provenzano, una straordinaria volontaria di 81 anni che dedica parte della sua vita ad assistere le persone in difficoltà presso il dormitorio di San Vincenzo a Brescia. Il dormitorio non solo offre un pasto caldo e un luogo sicuro dove dormire, ma anche un sorriso e una parola di conforto che possono fare la differenza. Senza persone come Gabriella, queste strutture sarebbero prive di quell'essenza umana che trasforma un semplice rifugio in un vero e proprio luogo di accoglienza e sostegno. Gabriella è una volontaria dei "Pazzi di Rugby", il gruppo di appassionati che, insieme a lei, una volta
🌟 Il Venerdì con Dott.Coach: Un Aperitivo con Alket Budani 🌟 Cari amici di "Camminando con un Coach", oggi sono particolarmente entusiasta di annunciarvi la puntata di questa sera di Dott.Coach ! Ogni venerdì, il nostro programma radiofonico dedicato al coaching e alla psicologia positiva si trasforma in un accogliente salotto, dove, davanti a un aperitivo, facciamo quattro chiacchiere con ospiti speciali. E questa sera, il 14 giugno 2024, ho il grande piacere di presentarvi un amico straordinario: Alket Budani . Alket è di origine albanese, e il suo percorso di vita è un vero esempio di resilienza e determinazione. Nel 1998, a soli 14 anni, ha affrontato il mare in tempesta per arrivare in Italia su un barcone. Purtroppo, è stato rimpatriato, ma non si è arreso. Con il cuore pieno di speranza e il coraggio di un leone, ha sfidato nuovamente il rischio per tornare in Italia e integrarsi completamente nella nostra società. Immaginatevi a 14 anni, lasciare la vostra casa, l