Come
Riconoscere i Veri Amici e Proteggerti da quelli Falsi
Ti è mai capitato di raccontare con entusiasmo un
tuo progetto a un amico e notare che, invece di sostenerti, il suo sorriso si
fa rigido, la voce fredda, lo sguardo sfuggente? Magari dice di essere felice
per te, ma dentro di te senti che c’è qualcosa che non torna. I veri amici ti
incoraggiano, ti supportano e gioiscono con te, mentre altri, dietro una
facciata di cordialità, possono nascondere invidia, competizione o addirittura
ostilità. Ieri durante l’intervista con Fabrizio, autore di “Reels per Giovani
Boomers”, abbiamo parlato di come gli amici possano aiutarti a vedere cose che
da solo non noteresti nei tuoi progetti, ma la domanda che è sorta spontanea è
stata: come fai a sapere se sono davvero amici? Ecco otto segnali per
capirlo. Il primo è l’ironia tagliente. Ci sono persone che fanno battute
pungenti su aspetti per te importanti, magari prendendoti in giro su un tuo
sogno o un obiettivo, e se gli fai notare che ti ha ferito, ti dicono: “Ma
stavo solo scherzando!”. È come quando qualcuno ti dà un buffetto sulla spalla,
ma il colpo è più forte del dovuto: era davvero un buffetto o voleva farti
male? Un vero amico ride con te, non di te. Il secondo segnale è il sabotaggio
nascosto. Alcuni “amici” sembrano sempre dimenticare di darti informazioni
importanti o ti danno consigli che, alla fine, si rivelano più dannosi che
utili. È come se tu stessi correndo una gara e il tuo compagno di squadra ti
suggerisse all’ultimo minuto di allacciarti le scarpe in un nodo impossibile da
sciogliere. Un vero amico ti dà gli strumenti giusti per vincere, non ti crea
ostacoli. Poi c’è la competizione silenziosa. Hai presente quelle persone che,
ogni volta che racconti un tuo successo, devono subito rispondere con qualcosa
che hanno fatto loro, ma meglio? Tu hai corso una maratona? Loro hanno scalato
l’Everest. È come se, al tuo compleanno, il tuo amico portasse una torta più
grande della tua e iniziasse a distribuirla prima della tua. Un vero amico
celebra i tuoi successi senza bisogno di mettersi in competizione. Un altro
segnale è il supporto solo di facciata. Alcune persone dicono: “Sono con te al
100%”, ma poi, nei momenti importanti, spariscono o ti fanno i complimenti con
il calore di una segreteria telefonica. È come se ti applaudissero… ma senza
battere le mani. Un vero amico è presente quando conta davvero. Attenzione
anche ai controllori travestiti da consiglieri. Sono quelli che ti riempiono di
consigli “per il tuo bene”, ma in realtà vogliono solo farti sentire insicuro.
“Se fossi in te, non lo farei”, “Ma sei sicuro?” sono frasi che sembrano
premurose, ma che in realtà ti mettono in dubbio più che aiutarti. È come se
fossi al volante della tua vita e loro continuassero a toccarti il volante
mentre guidi. Un vero amico ti aiuta a scegliere, ma non decide per te. Un
segnale subdolo è la diffusione di critiche e pettegolezzi. Se qualcuno parla
male degli altri con te, probabilmente parla male di te con gli altri. È come
un camaleonte che cambia colore a seconda di chi ha davanti: se con te è sempre
dalla tua parte, ma poi ti critica quando non ci sei, qualcosa non torna. Un
vero amico difende la tua reputazione anche in tua assenza. L’assenza di gioia
per i tuoi successi è un altro indicatore. Hai mai notato qualcuno cambiare
argomento velocemente quando condividi una buona notizia? Oppure minimizzare la
tua felicità? È come se tu dicessi: “Ho vinto alla lotteria!” e il tuo amico
rispondesse: “Eh, ma ora dovrai pagare un sacco di tasse…”. Un vero amico
gioisce per te senza riserve. Infine, il linguaggio del corpo non mente. A
volte le parole dicono una cosa, ma il corpo ne dice un’altra. Un sorriso
forzato, un’occhiata che sfugge, un abbraccio più freddo del solito. È come
quando qualcuno ti dice: “Che bello rivederti!” ma il suo sguardo è più
glaciale del Polo Nord. Un vero amico trasmette sincerità anche nei gesti. Ora
che conosci questi segnali, come puoi proteggerti? Ascolta il tuo istinto: se
senti che qualcosa non va, probabilmente hai ragione. Osserva il comportamento
nel tempo: i veri amici resistono alle prove della vita. Circondati di persone
che ti fanno stare bene, perché l’amicizia non è una gara, ma un sostegno
reciproco. La vita è come un viaggio: meglio avere pochi compagni sinceri che
tanti passeggeri pronti a saltare giù alla prima difficoltà.
Loris Bonomi
Riflessione
Psicologica
Secondo la psicologia, l’incapacità di essere
felici per il successo altrui e la necessità di competere derivano spesso da
insicurezze profonde e da un’autostima fragile. Chi fatica a gioire delle
vittorie degli altri le percepisce come una minaccia, un confronto implicito
con le proprie mancanze. Jung parlava della proiezione dell’ombra: la parte di
noi che non accettiamo viene inconsciamente attribuita agli altri. Così, chi si
sente inadeguato può cercare di sminuire gli altri per non affrontare il proprio
senso di inferiorità. Imparare a riconoscere questi meccanismi ti aiuta a non
prenderla sul personale e a scegliere con maggiore consapevolezza le persone da
avere accanto.
Dottoressa Iani: www.camminandoconuncoach.it