Dare un Nome
alle Emozioni: La Chiave per Trasformare la Rabbia in Crescita Personale
Durante una delle mie passeggiate quotidiane, mi
sono fermato a riflettere su un’abitudine che avevo da anni. Ogni volta che mi
arrabbiavo, dicevo a me stesso di sentirmi infuriato come una bestia.
Questa frase mi rimbombava in testa, creando in me l'immagine di un animale
fuori controllo, un essere pronto a scattare e distruggere tutto.
Ma un giorno, mentre camminavo immerso nei miei
pensieri, mi sono chiesto: e se non fosse davvero rabbia? E se fosse
qualcos’altro? Ho provato a fermarmi un attimo, a osservare cosa sentivo
davvero. E ho capito che, in realtà, nella maggior parte dei casi si trattava
di frustrazione.
Questa realizzazione ha cambiato tutto. La rabbia
è esplosiva, incontrollabile. La frustrazione, invece, è più sottile: nasce
quando qualcosa non va come vorremmo, quando ci sentiamo bloccati, quando le
nostre aspettative vengono deluse. E la frustrazione, a differenza della rabbia
cieca, può essere trasformata in energia costruttiva.
Da quel momento, ogni volta che sentivo quel
fuoco dentro, invece di dire "Sono furioso!", mi fermavo e mi
chiedevo: "È davvero rabbia? O è frustrazione? Da dove nasce?"
E, sorprendentemente, bastavano pochi minuti per cambiare prospettiva. Invece
di distruggere, cercavo soluzioni. Invece di esplodere, incanalavo
quell’energia in qualcosa di utile.
Questa esperienza mi ha insegnato quanto sia
potente dare un nome alle nostre emozioni. Quando etichettiamo
correttamente ciò che proviamo, possiamo comprenderne l'origine e gestirlo in
modo più efficace. Questo processo di etichettamento emotivo non è solo
un esercizio mentale, ma un vero e proprio strumento di crescita personale.
Riconoscere e nominare le emozioni non è solo una
questione linguistica, ma un vero e proprio strumento di autoregolazione.
Quando identifichiamo con precisione ciò che proviamo, possiamo:
- Comprendere
l'origine dell'emozione: Sapere se si tratta di rabbia,
frustrazione, tristezza o paura ci permette di affrontare la causa
sottostante.
- Ridurre
l'intensità dell'emozione: Dare un nome all'emozione può diminuire la
sua forza, rendendola più gestibile.
- Adottare
strategie appropriate: Una volta identificata l'emozione, possiamo
scegliere come reagire in modo costruttivo.
La capacità di riconoscere e nominare le nostre
emozioni è un viaggio continuo verso una maggiore consapevolezza di sé. Questo
processo può trasformare emozioni come la rabbia in strumenti per la crescita
personale. Invito tutti noi a prestare attenzione alle nostre emozioni, a dare
loro un nome e a utilizzarle come guide nel nostro percorso di vita.
Loris Bonomi
Riflessione Psicologica
Secondo la psicologia, l’etichettamento
emotivo è una tecnica che aiuta il cervello a elaborare le emozioni in modo
più razionale. Studi neuroscientifici dimostrano che quando una persona dà un
nome alla propria emozione, l’attività dell’amigdala (la parte del cervello
legata alle reazioni emotive) diminuisce, mentre aumenta l’attività della
corteccia prefrontale, responsabile della razionalità e del problem-solving. In
altre parole, nominare un'emozione riduce la sua intensità e ci permette di
gestirla in modo più efficace.
Dottoressa Iani: www.camminandoconuncoach.it