Nessuno si salva da solo: Riflessioni in Val
Camonica tra pioggia, fuoco e parole che salvano
Camminare sotto la pioggia ha un suono tutto suo.
Le gocce che scendono lente sulle foglie, il rumore sordo dei passi nel fango,
l’odore umido della terra che ti avvolge come una coperta antica. Questo fine
settimana di Pasqua, immerso nei sentieri della Val Camonica, ho riscoperto il
potere della solitudine... ma anche il bisogno profondo di non restare soli
davvero.
Il tempo non è mai stato clemente. Pioveva
sempre, di quelle piogge sottili e insistenti che non mollano mai. Ma per
fortuna, tra un cammino e l’altro, potevo rifugiarmi in un luogo molto
speciale: la casa che mi ha lasciato mio padre. Piccola, semplice, ma piena di
storie e di ricordi. E lì, accanto al fuoco che ho continuato a ravvivare con
legna umida e pazienza, mi sono concesso ore di silenzio, lettura e
riflessione.
La legna che scoppietta, il tè caldo tra le mani,
il fruscio delle pagine… e una frase che non mi usciva dalla testa: “Nessuno
si salva da solo.”
L’aveva pronunciata Papa Francesco in uno dei
momenti più bui degli ultimi anni, durante la pandemia, in una Piazza San
Pietro vuota e bagnata. E proprio in quella scena – un uomo solo sotto la
pioggia, davanti a un mondo ferito – ho visto riflessa un’idea potente. Forse
oggi più che mai: la salvezza non è mai una corsa individuale.
Lo psicoterapeuta Michele Mezzanotte, in un suo
recente video, ha commentato queste parole con profondità e semplicità: anche
chi ha una fede fortissima, anche un Papa, può riconoscere il bisogno di
chiedere aiuto. E l’ha fatto davvero: Papa Francesco ha raccontato di essere
andato per sei mesi da una psicoterapeuta, in un momento difficile della sua
vita. Lo ha detto con naturalezza, senza imbarazzo, come si racconta qualcosa
che fa parte di te.
E allora mi sono chiesto: ma cosa vuol dire salvarsi?
Forse salvarsi non è “tornare come prima”, non è
“non avere più problemi”, non è nemmeno “diventare perfetti”. Salvarsi, forse,
è riuscire a trovare un senso anche quando le cose sembrano perdere
significato “lo dice anche Vasco Rossi”. È accettare che da soli possiamo anche
resistere… ma non possiamo rifiorire.
Ecco perché le relazioni diventano fondamentali.
Non solo quelle d’amore. Anche un amico, un collega, un terapeuta, un vicino,
perfino un cane o una pianta a cui parli la sera. Qualcuno o qualcosa che ti
ricorda che non sei solo nel tuo sentire.
Seduto davanti al fuoco, mentre fuori continuava
a piovere, ho pensato che la vera forza non sta nel tenere tutto dentro, ma
nell’avere il coraggio di aprirsi. Di dire: “Mi serve una mano.” Di accettare
che a volte sei tu ad aver bisogno di una parola buona. O di un silenzio
condiviso.
E allora, in questi giorni di Pasqua, ho capito
una cosa che forse sapevo già ma che ogni tanto dimentico: non possiamo
salvarci da soli. Ma insieme, possiamo salvarci un po’ alla volta.
Ci sono parole che curano. Sguardi che scaldano
più del fuoco. Gesti che non fanno rumore, ma lasciano il segno.
A te che stai leggendo: ti auguro una relazione
che ti accenda. Un’amicizia che ti faccia sentire visto. Un luogo, anche solo
mentale, dove puoi sederti e sentire che vai bene così come sei, ma puoi
anche diventare qualcosa di più.
Perché davvero, come ha detto il Papa…
nessuno si salva da solo.
Loris Bonomi
Riflessione psicologica
In psicologia si parla spesso di “salvezza
psichica” come di un percorso di riconoscimento e accettazione di sé, non di
una guarigione assoluta. La terapia non ti cancella il dolore, ma ti aiuta a
leggerlo in un modo diverso. Secondo gli approcci relazionali, ogni processo di
crescita e di guarigione passa attraverso un’altra persona. Lo diceva anche
Freud: da soli non possiamo fare analisi. Perché siamo fatti per relazionarci,
per specchiarci, per essere accolti.
La vera salvezza non sta nel diventare perfetti,
ma nell’integrare anche le nostre parti più fragili, con uno sguardo gentile. E
questo, nella maggior parte dei casi, lo si fa solo insieme a qualcuno.
E allora, il messaggio è semplice e
rivoluzionario: Ci siamo accorti che non
possiamo andare avanti ciascuno per conto suo, ma solo insieme.
“Nessuno si salva da solo”.
— Papa Francesco, 27 marzo 2020
Dottoressa Iani www.camminandoconuncoach.it