Hagakure e la Via del Samurai: Lezioni di Onore e
Relazioni nel Mondo di Oggi
Scopri come gli insegnamenti del libro segreto
dei Samurai, l’Hagakure, parlano ancora oggi al nostro cuore. Dal Bushido a
Dale Carnegie.
Immagina di trovarti in un giardino silenzioso,
con l’erba appena tagliata che profuma di terra e rispetto. Un albero di
ciliegio accanto a te lascia cadere i suoi petali rosa nell’aria calma del
mattino. Davanti a te, un vecchio libro dalla copertina consumata: Hagakure,
il libro segreto dei Samurai. Lo apri. Dentro, parole che sembrano sussurrate
dal vento, rapide come fendenti di spada, ma profonde come le radici di un
grande albero. Questo è il cuore della nostra chiacchierata di oggi, nata
camminando e ragionando – come sempre – con Luciana Smellini nel nostro spazio
su Rete Radio Azzurra, "Il Bicchiere Mezzo Pieno questa sera alle
18:30".
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Ci siamo detti: possibile che un libro nato nel
Giappone del 1700, scritto da un monaco guerriero ritiratosi in silenzio, possa
ancora insegnarci qualcosa in questo 2025 fatto di scroll, post e fretta? La
risposta, sorprendentemente, è sì. E anche con un certo vigore.
Quando Yamamoto Tsunetomo dettava i pensieri
all’allievo Tashiro, nei suoi 11 volumi c’era un filo invisibile ma fortissimo:
l’onore, la parola data, il valore della presenza. E sai che c’è? Molte delle
sue frasi sembrano scritte oggi, come quelle che parlano del non parlare male
degli altri, dell’essere riconoscenti, o del trovare forza nelle difficoltà.
Durante una delle ultime puntate con Luciana,
abbiamo ripreso questi concetti e li abbiamo fatti incontrare con un altro
grande della crescita personale: Dale Carnegie. Lui, in tempi moderni,
ha detto una cosa simile: “Parla bene degli altri, non criticare, non
lamentarti”. È lo stesso spirito, solo con parole diverse.
Ti racconto un episodio che mi ha colpito. Una
volta, un Samurai dice: “È vergognoso chiedere aiuto e poi dimenticare chi te
lo ha dato.” Quante volte nella nostra vita capita che, finito il momento
difficile, ci si dimentica degli amici veri, di chi c’era davvero quando
avevamo bisogno?
In quel momento, nel giardino dell’anima, è lì che si vede chi ha davvero
indossato l’armatura del rispetto.
Un altro passaggio dell’Hagakure dice: “Più
aumenta l’acqua, più la barca sale.” Che immagine meravigliosa. Sembra quasi
che ci dica: "Quando ti trovi in difficoltà, quando sembra che stai per
affondare, proprio lì puoi trovare la tua spinta verso l’alto." È un po’
come quando qualcuno ti fa un sorriso proprio nel giorno in cui ti senti più
spento. E se sei fortunato, a quel sorriso puoi rispondere, e diventare tu la
barca per qualcun altro.
Un’altra lezione che mi è rimasta nel cuore:
“Incoraggia i tuoi subordinati. Nessuno dimentica le parole buone del proprio
signore.”
E qui, ancora una volta, Carnegie avrebbe sorriso. Lui diceva: "Fai
sentire importanti gli altri – e fallo sinceramente".
Nel lavoro, in famiglia, in una squadra… a volte basta un “ho fiducia in te”
per sbloccare energie che nemmeno immaginavamo. Anche il Samurai, in fondo,
aveva bisogno di sentirsi visto.
Tutto questo ci fa capire quanto sia attuale
questo testo. Non è un libro sulla guerra. È un libro sull’anima. Sull’orgoglio
pulito. Sulla capacità di scegliere con onore, anche quando nessuno guarda.
Allora cosa possiamo portarci a casa da questo
cammino con l’Hagakure?
Che la vita, anche oggi, può essere una via del Samurai. Non servono katane, ma
disciplina, gentilezza e coerenza.
Che possiamo diventare guerrieri della parola buona, del gesto giusto, della
fedeltà a ciò che conta.
Che anche se il mondo va veloce, noi possiamo rallentare e chiedere a noi
stessi: "Quello che sto facendo... mi rappresenta davvero?"
Luciana ed io, camminando insieme in questo
viaggio del "Bicchiere Mezzo Pieno", continuiamo a raccogliere semi
come questi, spargendoli lungo il sentiero. Sperando che qualcuno, ovunque si
trovi, possa vederli fiorire nella propria vita.
Loris Bonomi
Approfondimento Psicologico:
L’Hagakure, se lo osserviamo da un punto di vista
psicologico, è un vero e proprio manuale di intelligenza emotiva ante
litteram. La sua forza è nella coerenza interiore: l’aderenza fra ciò che
si sente e ciò che si fa.
Questo crea sicurezza, stima di sé e relazioni sane. Quando il Samurai accetta
la morte come parte del percorso, non è un gesto tragico, ma simbolico:
rappresenta l’accettazione della fragilità, che è uno dei primi passi
per vivere davvero nel presente.
Allo stesso modo, la psicologia moderna – dalla
terapia cognitivo-comportamentale alla mindfulness – ci invita a vivere con
intenzionalità, a riconoscere i nostri pensieri automatici, e a coltivare
relazioni fondate sul rispetto reciproco.
Proprio come dice l’Hagakure: "Oggi, un passo più avanti di ieri. Domani,
un passo più avanti di oggi."
Dottoressa Iani : www.camminandoconuncoach.it