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Trance Dance: Il Ballo che Guarisce l’Anima

 

Qualche giorno fa ho vissuto un incontro che ancora oggi mi risuona dentro, come un tamburo tribale che batte al ritmo del cuore. Non era una di quelle riunioni fredde, con tabelle e orari. Era qualcosa di completamente diverso. Ho incontrato la Dottoressa Elisa Martinelli facilitatrice, e Alberto Agnoletto, organizzatore e cerimoniere esperto in Trance Dance. Ci siamo seduti, sì, ma in poco tempo sembrava di essere già in viaggio. Un viaggio nel corpo, nella mente e... nel respiro.

Mi hanno raccontato con occhi brillanti e voci cariche di passione di questa pratica antica e potente: la Trance Dance. Una danza che non è spettacolo, ma un’esperienza profonda, un rituale. Ci si benda gli occhi, si accende la musica tribale, si respira in modo consapevole, e poi… si lascia andare il corpo. Senza schemi, senza passi da ricordare, senza giudizio. Solo ascolto, presenza, libertà.

“È come se a un certo punto – ha detto Elisa – il corpo iniziasse a parlare da solo, e tu ti limitassi a seguirlo.”

Mi sono lasciato trasportare dalle loro parole, e per un attimo ho quasi sentito anch’io quell’energia muoversi sotto pelle. Ho immaginato una stanza con luci soffuse, il profumo di incenso nell’aria, e la vibrazione dei tamburi che attraversa ogni cellula. Persone che ridono, piangono, si liberano. Gente comune che ritrova se stessa nel gesto più semplice e primordiale: muoversi.

“La Trance Dance – ha aggiunto Alberto – non è ballare per qualcuno. È un modo per ascoltare qualcosa che da troppo tempo non parla.”

Sono rimasto talmente colpito, così profondamente ispirato da questa pratica, che non ho potuto fare a meno di prendere una decisione: invitarli nella mia trasmissione “Dottor Coach” su Rete Radio Azzurra. Perché ci sono esperienze che vanno raccontate, certo, ma soprattutto vissute. E allora ho pensato: perché non coinvolgere anche voi, ascoltatori, in qualcosa di speciale?

Durante la puntata vi proporremo una mini sessione di Trance Dance in diretta. Niente di complicato, non serve essere ballerini. Basterà chiudere gli occhi, ascoltare la musica, respirare, e permettere al corpo di fare ciò che desidera. Un invito dolce e potente a lasciare per un attimo la mente da parte e a danzare con l’inconscio.

E se dentro di te si fa spazio una vocina che dice: “Ma io mi vergogno… non so ballare”, allora ti dico questo: qui non serve sapere, serve solo sentire. Perché nella Trance Dance non esiste giusto o sbagliato. C’è solo verità. Quella del tuo corpo, delle tue emozioni, dei tuoi sogni. E magari anche di qualche ferita che non vedeva l’ora di farsi accarezzare.

Immagina: sei a casa tua, metti una benda sugli occhi, accendi la radio, e lasci che la musica ti guidi. Senti i piedi muoversi, le mani esplorare lo spazio, il respiro che si fa più profondo. Non sei più solo un corpo che balla… sei un’anima che si ricorda di sé.

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Loris Bonomi

 

Riflessione Psicologica

La Trance Dance, dal punto di vista psicologico, è una forma di espressione somatica che permette l’accesso a stati di coscienza ampliati. Questo significa che, attraverso il movimento libero, il buio e il respiro, si attivano aree profonde del nostro cervello, legate alle emozioni, alla memoria e all’intuizione. È uno spazio dove le difese si abbassano e l’inconscio ha il permesso di emergere, non con le parole, ma attraverso immagini, sensazioni, impulsi. È una danza che cura, perché ascolta ciò che normalmente ignoriamo. Nella psicologia del benessere, queste esperienze sono considerate ponti verso una maggiore integrazione emotiva e una connessione più autentica con sé stessi.

Dottoressa Iani : www.camminandoconuncoach.it

 

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