Onestà:
Cerchiamo la Verità negli Altri, Ma Siamo Sinceri con Noi Stessi?
Domenica
scorsa, mentre camminavo lungo un sentiero immerso tra alberi silenziosi e
foglie che scricchiolavano sotto i piedi, la luce del sole filtrava tra i rami
creando giochi di ombre e di luce. Sentivo l'aria fresca riempire i polmoni, e
tra una chiacchiera e l’altra con i miei compagni di cammino, è emerso un tema
che mi ha fatto riflettere: l’onestà. Spesso la richiediamo dagli altri, la
pretendiamo persino. Ma quando si tratta di esercitarla su noi stessi, come ci
comportiamo? Questa domanda mi ha accompagnato per tutto il percorso e stasera,
durante la puntata di Dottor Coach, ne
parleremo insieme. Camminando, uno dei partecipanti, Marco, mi ha raccontato un
episodio che mi ha colpito. Mentre discutevamo del valore dell’onestà, Marco ha
confessato di essersi sempre definito una persona "sincera", ma in
una recente conversazione con la sua compagna si è reso conto di non esserlo
affatto... con sé stesso. “Dico sempre di volere una vita semplice, ma in fondo
so che non è vero,” ha detto, scuotendo la testa. “Faccio finta che vada tutto
bene perché non voglio affrontare il fatto che in realtà desidero molto di
più.” Quel momento mi ha fatto riflettere: quante volte facciamo come Marco? Ci
raccontiamo storie per evitare di guardare in faccia i nostri veri desideri,
sogni e anche paure. L’onestà con noi stessi è forse una delle forme di
sincerità più difficili da esercitare. Perché? Perché significa ammettere le
nostre mancanze, accettare che non tutto va bene e che, a volte, i nostri sogni
sono messi da parte. Eppure, quando ci raccontiamo bugie, ci autoinganniamo,
creando un circolo vizioso che ci allontana dalla felicità. L'autoinganno non è
altro che una strategia di difesa: ci fa sentire temporaneamente al sicuro, ma
a lungo andare ci priva di ogni possibilità di migliorare e crescere. Non
riconoscere le nostre mancanze, far finta che tutto vada bene, ci blocca. Ma la
forma peggiore di disonestà è quella legata ai nostri sogni e desideri. Quante
volte abbiamo finto che non fossero importanti? Magari perché qualcuno ci ha
fatto credere che non erano alla nostra portata o che non ne valeva la pena. Ma
quella finta sicurezza ci porta solo a vivere una vita incompleta e
insoddisfacente. Se non siamo onesti su ciò che vogliamo veramente, come
possiamo essere felici? Spesso ci raccontiamo che il sogno che avevamo non era
così importante, ma se era emerso una volta, qualcosa dentro di noi lo aveva
ritenuto essenziale. La realtà è che molti di noi vivono una profonda
frustrazione proprio per aver messo da parte i propri desideri, rinunciando
alla possibilità di essere davvero felici. Non è un caso che, in quei momenti,
sentiamo un vuoto che non sappiamo spiegare. Durante il cammino di domenica, ho
riflettuto molto su questo. Quante volte ci siamo detti che non volevamo più
qualcosa, solo perché ci sembrava irraggiungibile? E quante volte ci siamo
raccontati che tutto andava bene, quando in realtà mancava qualcosa di
fondamentale nella nostra vita? Stasera, nella puntata di Dottor Coach, parleremo di questo.
L’onestà verso sé stessi è il primo passo per vivere in modo autentico e
soddisfacente. Non possiamo migliorare se non ammettiamo le nostre mancanze e
non possiamo essere felici se non riconosciamo i nostri desideri.
Loris Bonomi
Intervento
della Psicologa
L'autoinganno
è un meccanismo psicologico attraverso il quale una persona mente a sé stessa
per evitare di affrontare emozioni dolorose o situazioni difficili. È una
strategia che ci permette di mantenere un'immagine di noi stessi più
accettabile. Anche i bambini iniziano a sviluppare forme di inganno verso i 4-5
anni. A questa età, capiscono che possono nascondere la verità per evitare
rimproveri o ottenere qualcosa che desiderano. Non è un comportamento
'negativo' in sé: è una fase del loro sviluppo cognitivo e sociale, in cui
sperimentano l'uso della menzogna per gestire il mondo intorno a loro.
Dottoressa
Iani Clementina : team Camminando con un coach