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Sesso e Giovani: Disorientati e Soli nell’Era Digitale

 

Camminare per le vie di Verona, con il sole del mattino che illumina gli antichi palazzi e le voci dei turisti che riempiono l’aria, ha sempre un fascino unico. Lo scorso sabato ho deciso di prendermi una pausa dalle solite routine e trascorrere una giornata con mia figlia, approfittando della scusa perfetta: visitare la “città dell’amore”. Non potevamo certo perderci il famoso balcone di Giulietta e Romeo! I turisti affollavano il piccolo cortile, scattando foto sorridenti sotto il balcone e sperando che un po’ di quella magia romantica contagiasse anche loro. E proprio lì, passeggiando tra le stradine piene di piccoli negozi e souvenir, mia figlia ha abbassato lo sguardo e, con un sorriso timido, mi ha confessato qualcosa di speciale: si è appena fidanzata. “Papà, lui mi ha chiesto di stare insieme proprio qui, sotto il balcone di Giulietta, qualche settimana fa.” Per un attimo, mi sono fermato. I figli crescono, e quel momento che per me era solo una piacevole gita, per lei era un pezzo di storia personale che stava condividendo con me. Quel cortile, quel balcone, erano diventati il luogo del suo primo vero “ti amo”. Camminando per le vie del centro, tra i suoni dei musicisti di strada e il profumo di caffè che invadeva le piazze, ci siamo immersi nei racconti di vita quotidiana. Ed è proprio tra un negozietto e una libreria che ho incontrato una mia collega psicologa di Verona. Ci siamo seduti in un piccolo caffè e, davanti a una tazza fumante, abbiamo fatto quattro chiacchiere. Da quella conversazione è nata l’idea della puntata di questa sera: “Sesso e Giovani: Disorientati e Soli nell’Era Digitale”. Lei mi raccontava di come, soprattutto i giovani maschi, siano confusi riguardo al sesso, persi tra un mondo che offre un’immagine distorta della sessualità e un’educazione che non affronta davvero questi temi. Mentre le ragazze spesso si sentono più sicure e sviluppano una consapevolezza sessuale più velocemente, molti ragazzi rimangono intrappolati in un labirinto di incertezze e modelli irrealistici. Se per i nostri genitori il sesso era legato a norme sociali più rigide e accompagnato da un certo romanticismo, oggi sembra tutto permesso ma con poche spiegazioni. I giovani ricevono messaggi contrastanti: da un lato la cultura pop, i social e il porno propongono un’immagine di sessualità esplicita e priva di tabù; dall’altro, famiglia e scuola evitano di affrontare questi temi in modo diretto. Il risultato? I ragazzi cercano risposte in contesti che non promuovono il rispetto o la consapevolezza di sé. Questa mancanza di guida e supporto fa sì che molti di loro si sentano inadeguati, disorientati e incapaci di distinguere tra aspettative irreali e bisogni autentici. Eppure, paradossalmente, nonostante vivano in un’epoca in cui l’accesso all’informazione è praticamente illimitato, i giovani di oggi sono soli e disconnessi dalle vere relazioni umane. La tecnologia ha creato un’illusione di vicinanza, ma ha tolto l’autenticità dei rapporti. Quello che vedono negli schermi è solo un’immagine distorta della realtà, e quando si confrontano con la vita vera si trovano spiazzati e insicuri. Questo contrasto è evidente anche nei comportamenti: mentre le ragazze si approcciano al sesso con maggiore apertura e consapevolezza, i ragazzi spesso si rifugiano in stereotipi o tentano di adeguarsi a modelli di “mascolinità” che li lasciano ancora più spaesati. E non dimentichiamo il peso delle differenze culturali. Persone provenienti da culture più “aperte” o con un approccio diverso, come quelle africane o sudamericane, vivono la sessualità in modo più diretto e meno problematico. Ma questa apparente libertà è davvero tale, o nasconde anch’essa pressioni sociali diverse? Mentre ne parlavamo, la mia collega mi ha detto una cosa che mi ha colpito: “I ragazzi di oggi si trovano a vivere la propria sessualità seguendo un copione scritto da qualcun altro”. Ecco, forse è qui il cuore del problema. Non sanno più distinguere ciò che vogliono veramente da ciò che sentono di dover fare per adeguarsi a un’immagine esterna. Se prima il sesso era visto come qualcosa di misterioso e da esplorare con il partner, oggi sembra ridotto a una performance, a un obiettivo da raggiungere o a un’esperienza da condividere sui social. Il risultato è un distacco emotivo che fa male. Molti giovani finiscono per accumulare esperienze vuote, cercando di colmare un vuoto affettivo che non potrà mai essere riempito in questo modo. Per questo, nel nostro programma di stasera vogliamo parlare di intelligenza emotiva e sessualità. Capire se stessi e saper comunicare le proprie emozioni è fondamentale per costruire relazioni autentiche e sane. Consiglio a chiunque si senta confuso su questi temi di leggere qualche libro che possa fare chiarezza: "Intelligenza Emotiva" di Daniel Goleman per imparare a gestire le emozioni, "Essere Uomo" di Robert Bly per esplorare il ruolo maschile in modo più consapevole, "Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere" di John Gray per comprendere meglio le differenze di comunicazione tra i sessi, "La trappola della felicità" di Russ Harris per lasciar andare le aspettative irrealistiche, e "Sesso e psicoterapia" di Esther Perel per riflettere su come recuperare il desiderio e la connessione nelle relazioni. Insomma, questa giornata a Verona mi ha lasciato molto più di qualche bella foto sotto il balcone di Giulietta. Mi ha ricordato quanto sia importante creare un ambiente in cui i ragazzi possano sentirsi liberi di parlare, di fare domande e di essere ascoltati senza giudizio. Solo così possiamo aiutarli a ritrovare se stessi e a vivere la loro sessualità in modo sano e consapevole. I figli crescono, ed è nostro compito accompagnarli in questo percorso, con pazienza e cuore aperto. Alla fine, è come camminare insieme in una città antica come Verona: ci sono salite ripide e strade sconosciute, ma la vera bellezza sta nell’esplorare, nel perdersi e nel ritrovarsi, sempre più vicini.

Loris Bonomi

Intervento della Psicologa

Molti giovani oggi sono culturalmente confusi quando si tratta di sesso perché ricevono messaggi contrastanti da ogni parte: da un lato la cultura pop, i social e il porno propongono un’immagine di sessualità esplicita e priva di tabù; dall’altro, famiglia e scuola spesso rimangono in silenzio, evitando di affrontare questi temi in modo diretto. Risultato? I ragazzi si trovano a cercare risposte in contesti che non promuovono il rispetto o la consapevolezza di sé. Questa mancanza di guida e supporto fa sì che molti di loro si sentano inadeguati, disorientati e incapaci di distinguere tra aspettative irreali e bisogni autentici.

Dottoressa Iani : Team Camminando con un coach

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