Smartphone e Social: Vietare o
Educare? Consigli sul Come Affrontare le Novità Tecnologiche
Oggi affrontiamo un argomento che ha fatto
molto discutere ultimamente: l'uso degli smartphone e dei social media da parte
dei più giovani. In particolare, prendiamo spunto dall'articolo pubblicato su Famiglia
Cristiana, in cui il pedagogista Daniele Novara e lo psicoterapeuta
Alberto Pellai propongono una legge per vietare gli smartphone ai ragazzi sotto
i 14 anni e l’uso dei social media sotto i 16 anni. Secondo loro, questa misura
sarebbe una sorta di "cintura di sicurezza" per proteggere i ragazzi
dai rischi cognitivi, sociali e cerebrali causati dall'abuso della tecnologia.
Sicuramente, le preoccupazioni di Novara e
Pellai hanno una base concreta: l’eccessivo uso della tecnologia può
effettivamente creare problemi di apprendimento, isolamento sociale e disturbi
del sonno. Ma siamo davvero sicuri che il divieto sia la soluzione migliore?
A questo proposito, vorrei portarvi un altro
punto di vista, quello dello psicoterapeuta Michele Mezzanotte. Nel suo blog,
Mezzanotte parla chiaramente contro il proibizionismo tecnologico,
sottolineando come lo smartphone, esattamente come i libri o la televisione a
suo tempo, sia solo un nuovo strumento. E come ogni nuovo strumento, fa paura
perché non lo conosciamo bene. Mezzanotte ci invita a non affrontare la novità
con timore, ma con curiosità e consapevolezza.
Invece di vietare, dovremmo imparare insieme
ai nostri ragazzi come utilizzare in modo responsabile gli smartphone e i
social. Vietare, dice Mezzanotte, può solo portare i giovani a cercare modi per
eludere le regole, alimentando il desiderio per ciò che è proibito.
Questo approccio mi sembra molto
interessante, perché evidenzia l'importanza del dialogo e dell'educazione
rispetto al semplice controllo. Come società, dobbiamo cambiare il nostro modo
di approcciarci alle novità, abbandonando la paura e adottando invece un
atteggiamento di interesse e apertura.
Ne parleremo insieme stasera nella
nostra diretta, dove approfondiremo i pro e i contro di entrambe le posizioni e
discuteremo su come possiamo affrontare le sfide educative che la tecnologia ci
pone. Non mancate su Rete Radio Azzurra!
Loris Bonomi
Se volete vi lascio le fonti qui sotto.
https://www.youtube.com/watch?v=4Ycq6EKiaec
Intervento della Psicologa sul
Proibizionismo in Psicologia:
Il proibizionismo, in psicologia, è noto per
generare spesso l'effetto opposto. Studi dimostrano che quando qualcosa viene
vietato, aumenta il desiderio di ottenerlo, soprattutto negli adolescenti.
Questo è chiamato "effetto boomerang". Per esempio, il divieto di
alcol negli Stati Uniti negli anni '20 ha portato a un aumento del consumo
illegale. Lo stesso avviene con la tecnologia: vietare smartphone o social
media ai giovani rischia di spingerli a trovarne l'accesso in modo nascosto,
senza supervisione. L'approccio più efficace, quindi, è educare all'uso
consapevole, piuttosto che imporre divieti assoluti.
Dottoressa Iani: team Camminando con un
coach.