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Riscoprire Se Stessi nel Cuore di Milano

 

Domenica mattina Milano si svegliava lentamente, sotto il cielo invernale che prometteva una giornata tranquilla di nebbia . La città era ancora avvolta in un’atmosfera rilassata, ma il richiamo delle campane del Duomo e il profumo del caffè proveniente dai bar già aperti riempivano l’aria. Ero lì per un incontro speciale: una passeggiata di coaching con Marco, un uomo che sentiva il peso di una vita che sembrava andare nella direzione sbagliata. A volte non sono le persone a venire da me, ma sono io che vado da loro. La richiesta di Marco era urgente: "Va tutto male, non so da dove iniziare. Cosa posso fare per me stesso?" Una domanda che ho sentito spesso e che, in fondo, nasconde il bisogno di fermarsi e fare chiarezza. Approfittando di altri appuntamenti in città, ci siamo ritagliati un momento tutto per noi, camminando insieme nel cuore di Milano. Il nostro punto di partenza è stato il Duomo. Marco mi aspettava sotto la Galleria Vittorio Emanuele, lo sguardo stanco ma determinato. Abbiamo iniziato a camminare lentamente, immersi nella bellezza della città. Le casette di legno dei mercatini natalizi, con i loro piccoli tesori artigianali e il profumo di vin brulé, ci hanno avvolto in un’atmosfera quasi magica, che per un attimo sembrava portarci nei paesaggi tirolesi. "Marco," gli ho chiesto mentre passeggiavamo tra le luci natalizie, "cosa significa per te ‘va tutto male’? È davvero tutto così?" Si è fermato un attimo a riflettere. Spesso tendiamo a generalizzare i nostri problemi, lasciando che ci sommergano. Gli ho spiegato che la prima cosa da fare è smettere di guardare tutto come un blocco unico e iniziare a spezzettare le difficoltà. "Immagina la tua vita come un puzzle: se ci fissiamo solo sui pezzi più scuri, perdiamo l’immagine completa. Qual è una piccola cosa che puoi fare oggi per sentirti meglio?" Camminare aiuta la mente a rilassarsi e a vedere le cose con maggiore chiarezza. Mentre ci muovevamo tra i vicoli del centro, Marco ha iniziato a parlarmi di quello che lo faceva stare bene in passato: la musica, la lettura, quelle piccole passioni che aveva accantonato. Gli ho suggerito di non preoccuparsi di trovare soluzioni perfette. "Non serve cambiare tutto subito," gli ho detto. "Parti da un’area della tua vita: qual è quella che oggi ti consuma di più o che potrebbe darti più energia?" Piano piano, Marco ha iniziato a intravedere una strada. Si è reso conto che il vero ostacolo non era la mancanza di tempo o risorse, ma la paura di sbagliare. "Non esiste la decisione perfetta," gli ho ricordato, "ma esiste il primo passo giusto per te, oggi." A volte basta dedicare 10 minuti al giorno a qualcosa che amiamo per ritrovare il filo della nostra vita. Quando ci siamo salutati, la luce del sole di mezzogiorno illuminava il Duomo e il viso di Marco sembrava più rilassato. Non aveva ancora tutte le risposte, ma aveva capito che un piccolo cambiamento può essere l’inizio di una grande rivoluzione personale.

Questa esperienza mi ha ispirato per la puntata di questa sera, dedicata a come scegliere il percorso giusto per il prossimo anno. Perché, proprio come Marco, spesso anche noi abbiamo solo bisogno di fermarci, ascoltarci e chiederci: Qual è il mio primo passo?

Loris Bonomi

 

Approfondimento Psicologico

Quando diciamo “va tutto male”, spesso il nostro cervello cade nella generalizzazione eccessiva, una distorsione che amplifica i problemi e ci fa sentire bloccati. Questa sensazione di immobilità nasce dalla percezione che tutto sia fuori controllo. La psicologia consiglia di spezzare i problemi in parti più piccole e affrontarli uno alla volta (chunking), focalizzandosi su ciò che possiamo fare oggi. Il coaching è utile proprio per questo: aiuta a fare chiarezza, a ridurre l’ansia legata al caos percepito e a individuare il primo passo verso un cambiamento concreto. Piccoli progressi portano grandi trasformazioni.

Dottoressa Iani: www.camminandoconuncoach.it

  

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