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Natale Senza Pressioni: 12 Passi per Ritrovare Te Stesso Sotto l’Albero

Immagina un divano, morbido e accogliente, il plaid sulle gambe e il profumo di caffè che si mescola all’odore dolce di biscotti appena sfornati. Fuori, le luci iniziano a comparire sulle finestre dei vicini, ma dentro casa… c’è una strana stanchezza. Non quella fisica, ma quella che ti fa dire: “Ma io quest’anno il Natale non lo voglio neanche vedere. Voglio solo sopravvivere al panettone e magari dormire fino a marzo”.

È proprio così che è iniziata la nostra ultima puntata di Dottor Coach, insieme a Luciana Smellini ieri sera , durante la chiacchierata con voi ascoltatori.
C’è chi ha detto, scherzando ma non troppo, “Voglio morire sul divano e spaccarmi di cene fino a Capodanno”, come il mio amico Francesco (ciao Fra, sempre poetico
😅).
Ma dietro questa frase un po’ cinica, si nasconde qualcosa di più profondo: un senso di esaurimento emotivo, una stanchezza che ci portiamo dietro da mesi… forse da tutto l’anno.

Il Natale dovrebbe essere magia, calore, famiglia… ma diciamoci la verità: spesso è solo una corsa. Regali, cene, impegni, “dai che dobbiamo vederci prima delle feste”… e dentro di noi?
Un misto di nostalgia, pressioni sociali, bilanci dell’anno e un filo di malinconia.
E allora, ci chiediamo: possiamo vivere questo periodo in modo diverso?
Non per forza saltando e cantando “Jingle Bells” a squarciagola, ma con un approccio più umano, più vero.

Ed è qui che entra in gioco la psicologia positiva, che non significa “fingere che va tutto bene”, ma imparare a coltivare il bene che c’è. Anche quando non sembra.
Questa sera, voglio lasciarti con 12 piccoli passi. Non per “aggiustarti”, ma per accompagnarti.
Per fare spazio dentro di te, proprio come quando a Natale si svuota un cassetto per mettere i nuovi regali.

Il primo passo? Chiederti cosa salveresti di quest’anno. Una persona conosciuta, una lezione imparata, un momento solo tuo. Prendilo e portalo con te, come un dono già ricevuto.
Poi pensa a un piccolo gesto gentile che puoi fare. Può essere un messaggio a qualcuno che non senti da tanto, o anche solo tenere la porta a uno sconosciuto. I gesti gentili scaldano due cuori: quello che li fa e quello che li riceve.
Un altro passo è regalarti un ricordo felice di un Natale passato. Forse eri piccolo, forse è stato l’anno scorso. Quel profumo, quella risata, quel dettaglio. Richiamalo alla mente. È ancora con te.

Riconosci i tuoi piccoli successi, anche se il mondo non li ha applauditi. Anche se non li hai condivisi. Hai resistito, hai provato, hai fatto del tuo meglio. Onoralo.
E poi, respira prima di correre. Prima della lista dei regali, prima del traffico, prima delle mille cose da fare. Respira. Tre volte. Profondo.
Ricorda che puoi regalare presenza, non solo pacchetti. Il tuo tempo è il regalo più raro. Non devi fare l’albero più bello del quartiere, ma magari puoi esserci davvero per una chiacchierata con chi ami.

Impara anche a dire qualche “no” con gentilezza. Non tutto è tuo compito. Non tutto è necessario. I tuoi “no” sono anche atti d’amore verso te stesso.
E magari crea un tuo rituale delle feste. Ogni sera, una candela. O una frase scritta su un quaderno. Una tisana al posto del caos. Qualcosa che ti faccia dire: “Questo è per me.”
Alla tavola delle feste, mangia con gioia, non con colpa. La tavola non è un campo di battaglia. È un luogo di relazioni, di piacere, di ricordi. Nutriti anche di questo.

Ogni sera, scrivi (o pensa) 3 cose belle. Un sorriso ricevuto, una canzone sentita, un momento di pace. Allena il cuore a vedere il buono.
E accogli anche la tristezza. Il Natale può essere faticoso. Non sei strano se lo senti più “pesante” che “felice”. La malinconia è parte della vita. Non devi nasconderla.
Soprattutto, sii gentile con te. Parla a te stesso come faresti con un amico. Non serve essere perfetti. Serve solo esserci, con tutta la nostra imperfezione.

E tu, quale di questi 12 passi vuoi fare oggi?
Scrivimelo nei commenti o mandami un messaggio… perché, come sempre, camminiamo insieme.

Loris Bonomi

Riflessione psicologica:

La psicologia positiva, al contrario di quanto si pensi, non invita a fingere ottimismo, ma ci aiuta a riconoscere e coltivare le risorse che già possediamo: la gratitudine, la consapevolezza, l’autocompassione.
Allenare lo sguardo a vedere il piccolo bene quotidiano – anche solo una cosa che ha funzionato oggi – è un gesto potente, che può dare nuova energia e significato a questo periodo.
Non è una cura magica, ma un primo passo per stare meglio. Anche solo un po’.

E in fondo, il Natale non è una performance da superare, ma un’opportunità per fermarci e ritrovare noi stessi.
Un momento per dire: "Va bene così. Io vado bene così."

Dottoressa Iani : www.camminandoconuncoach.it

 


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