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  L’incontro che ha fatto rotolare la mia palla di neve: il corso di autostima con Matteo Barbieri tra i vigneti del Lago di Garda Il vento era tiepido, quasi timido. Soffiava tra i filari di un agriturismo immerso nel verde, a San Martino della Battaglia. L’estate stava esplodendo nel suo splendore: il cielo terso, le cicale in sottofondo, l’odore dolce dell’erba e dell’uva matura nell’aria. Non era solo una bella giornata: era uno di quei momenti che, senza saperlo, ti cambiano la rotta. Ero lì per un corso sull’autostima. Il mio primo vero contatto con il mondo del coaching. E il mio primo incontro con Matteo Barbieri . Non sapevo esattamente cosa aspettarmi, ma sentivo un richiamo. Una parte di me cercava un appiglio, una direzione, forse anche solo una mano tesa. E invece ho trovato molto di più. È bastata una sola giornata – intensa, sincera, potente – per sentirmi al sicuro , compreso , visto . Quel tipo di incontro che non ti dà tutte le risposte, ma ti fa sentire ...
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Jacopo Savi: quando la leadership si vede nei gesti (e non nei titoli) Me lo ricordo benissimo il primo giorno in cui ho incontrato Jacopo Savi . Eravamo entrambi nello staff di un corso di public speaking , niente riflettori, niente “ruoli da palco”, solo tanto da fare. C’era da sistemare sedie, allestire il palco, coordinarsi al volo con chi arrivava in ritardo, rimediare a imprevisti e cercare di far sembrare tutto perfetto. In quelle situazioni non si ha tempo per grandi chiacchiere, ma è proprio lì che capisci chi hai di fianco . Jacopo non era lì per mettersi in mostra. Era lì per lavorare. Punto. Un attimo prima sistemava i cavi dell’audio, un attimo dopo aiutava chi aveva dimenticato il badge. Sempre sul pezzo, sempre sorridente, sempre con lo sguardo lucido di chi sa cosa fare e non ha bisogno di chiedere se "tocca a lui" . È stato lì che ho pensato: "Cavoli, con uno così ci lavorerei sempre. Anche a Natale." Non capita spesso di trovare pe...
  Il viaggio di Annalisa (e il mio) dentro una paura invisibile Eravamo alla mia solita panchina, in cima alla Rocca di Manerba, con il panorama del lago che si apriva davanti come un quadro dipinto a mano. Il sole del mattino ci scaldava il viso, l’aria era frizzante e profumava di erba e di libertà. Avevamo appena aperto il nostro sacchetto della colazione: due brioches tiepide, un termos di tè caldo e un silenzio pieno di pace. È stato proprio lì, mentre addentava un pezzetto di cornetto integrale, che Annalisa ha detto con un tono quasi ironico: “Lo sai che io ho paura di andare in vacanza?” Ho alzato lo sguardo, curioso. Non perché non avessi mai sentito parlare di questo tipo di ansia, ma perché era la prima volta che qualcuno me lo diceva con quella naturalezza disarmante, come si confessa una piccola stranezza che però pesa tanto dentro. Annalisa ha continuato a parlare, mentre il lago rifletteva la luce e le parole galleggiavano leggere nell’aria. “È da giorni ...
  Come Uscire dalla Friend Zone d’Estate Immagina una sera d’estate. L’aria è tiepida, il profumo della salsedine si mescola a quello dei fiori nei giardini, e senti le cicale che cantano mentre cammini verso quella festa sulla spiaggia. Intorno, risate, luci colorate e il suono di una musica che invita a ballare. Eppure, nonostante tutto quel calore e quella voglia di leggerezza, dentro di te c’è un piccolo groviglio: sei vicino alla persona che ti piace, ma ti sembra di essere sempre “l’amico della porta accanto”, quello che c’è, ma che non viene mai visto davvero. È come essere alla festa più bella dell’estate... senza riuscire a ballare con chi vorresti. Oggi voglio portarti a fare un giro insieme lungo questo viale estivo, tra lanterne appese e sabbia calda sotto i piedi, per scoprire come si può uscire dalla friend zone con rispetto per sé stessi e senza trasformarsi in un disperato. Ti racconto di Marco, un ragazzo che ho conosciuto durante un incontro di coaching pro...
                                            Visualizzazione e Coaching: Come Creare la Vita che Desideri Immagina di camminare lungo un sentiero di terra battuta, mentre il sole di primo mattino accarezza la pelle e il profumo di erba bagnata invade i sensi. I tuoi passi, lenti e decisi, sembrano quasi seguire un ritmo interiore, quello dei tuoi pensieri che si fanno strada tra i rami e le foglie. A un certo punto ti fermi, chiudi gli occhi e lasci che nella tua mente prenda forma un’immagine: un progetto realizzato, una sfida vinta, un sogno che diventa realtà. Questa è la potenza della visualizzazione: un seme che puoi piantare oggi per far crescere la vita che desideri domani. Nella prossima puntata di  Dottor Coach  parleremo proprio di questo, ispirandoci al libro di  Matteo Barbieri , un testo che ci accompagna già da qualche settimana in questo percorso. Co...
  Quando Arriva la Pergamena: Il Vero Valore del Cammino tra Studio, Lavoro e Vita Cari amici di Camminando con un Coach , oggi vi scrivo con il cuore che batte più forte del solito, come quando si rivede un vecchio amico dopo tanto tempo. È successo qualcosa che mi ha preso di sorpresa: ho ricevuto un pacco inaspettato. Dentro c'era la pergamena del mio master in Risorse Umane, Lavoro e Organizzazioni. Sapete, non è il pezzo di carta in sé che mi ha emozionato, ma tutto ciò che rappresenta. Appena l’ho presa tra le mani, ho sentito un tuffo al cuore. Mi sono tornati alla mente i mesi passati a studiare, le notti in bianco davanti a un libro o a una presentazione da preparare, le giornate a incastrare esami con riunioni e scadenze che sembravano non finire mai. E poi quel senso di corsa continua, come quando cerchi di ripararti sotto un portone durante un temporale, e ti accorgi che sei comunque fradicio dalla testa ai piedi. Ecco, quando è arrivata quella pergamena mi è sembra...
  Silvia e il suo ripassane: da un carrello di frutta al palco con carisma – La trasformazione con il public speaking e i 5 Tibetani Immagina una sala piena di energia, quella di un corso che non si dimentica: “Ti parlo dal cuore” , guidato dal nostro grande Renato Ritucci. Si sente il brusio delle voci, l’emozione di chi sta per mettersi in gioco, il profumo del caffè delle pause. A un certo punto… eccola! Silvia entra con un carrello pieno di banane, mele e delle scritte colorate. Sorride, cammina allegra tra i partecipanti, distribuendo quella frutta come se stesse offrendo piccoli regali per l’anima. E mentre passa, le tensioni si sciolgono, si accendono risate leggere, e un’ondata di buonumore attraversa la sala. Ma Silvia non si è fermata lì. Dopo quel gesto semplice e generoso, è arrivato il momento che per me ha segnato la sua vera trasformazione: il ripassane . Era l’ultima edizione che abbiamo fatto insieme. Silvia è salita sul palco e, senza esitazioni, con un carism...